Ha spiegato come i tuoi cari defunti ti siano sempre vicini.

Padre Pio parlava di una realtà invisibile ma potente: un’unione spirituale tra coloro che vivono sulla Terra, coloro che sono purificati dopo la morte e coloro che sono già alla presenza di Dio. Questa unione è chiamata comunione dei santi.
Anche se non possiamo vederlo, esiste un ponte spirituale che collega i cuori. Attraverso quel ponte scorrono preghiere, amore, perdono e intercessione.
Le anime che si sottopongono a purificazione conservano un profondo amore per le loro famiglie. Ricordano ogni gesto d’affetto, ogni parola, ogni abbraccio. E da quello stato, comprendono molte cose che forse non riuscivano a vedere chiaramente nella vita.
Non soffrono come noi, ma provano un amorevole desiderio per coloro che hanno lasciato indietro.

Possono percepire cosa succede nelle loro case.

Padre Pio affermava che le anime possono percepire spiritualmente ciò che accade nelle loro famiglie. Quando un bambino piange, quando una madre prega, quando qualcuno attraversa una prova, quel movimento interiore li raggiunge come una luce.
Non è una visione dettagliata, ma un’intuizione profonda. Una sensazione che permette loro di capire che qualcuno ha bisogno di aiuto.
Ecco perché, secondo il santo, molte anime chiedevano preghiere. Non solo per il proprio cammino spirituale, ma anche per le sofferenze dei loro cari sulla Terra.

La preghiera crea un ponte tra due mondi.

Uno dei messaggi più potenti di Padre Pio era questo:
le nostre preghiere giungono a destinazione.
Ogni Messa celebrata, ogni Rosario, ogni parola pronunciata dal cuore per una persona cara defunta è un vero aiuto. Quell’energia spirituale accompagna l’anima e la rafforza nel suo cammino verso la luce.
E quando quell’anima raggiunge la sua pienezza, restituisce quell’amore sotto forma di protezione, ispirazione e sostegno spirituale a coloro che hanno pregato per lei.
È un cerchio d’amore che non viene spezzato dalla morte.

Le anime in cielo intercedono per noi.

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